Da tempo è dibattuta, a livello nazionale ed Europeo, la questione relativa alla validazione delle competenze anche al di fuori di luoghi che tradizionalmente sono deputati a questo. A livello europeo dare un riconoscimento formale agli apprendimenti acquisiti in maniera non formale ed informale potrebbe rappresentare un nuovo input contrastare il sempre più allarmante fenomeno dei NEET e raggiungere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva tanto auspicata dall’Unione europea con la strategia Europa 2020.
La domanda che AMESCI si pone è: Può la partecipazione a programmi quali Gioventù in Azione o il Servizio Civile Nazionale permettere ai giovani di acquisire nuove competenze?
Il progetto tenta di dare una risposta a questa domanda lanciando a febbraio un’indagine con la quale si vuole definire l’incidenza della partecipazione ad attività di servizio volontario nazionale ed internazionale, nell’acquisizione di competenze utili per la ricerca del primo impiego. Giovani, rappresentanti di associazioni, responsabili della società civile della Regione Campania, saranno chiamati, inoltre, a confrontarsi e discutere assieme al fine di definire nuovi strumenti in grado di enfatizzare la validazione delle competenze acquisite, anche in ambiti diversi da quelli dell’educazione formale.