Neet in Italia: nella terra dei record l’impegno di Amesci con il progetto Resmyle
Napoli al 10 ° posto delle 107 province italiane con il più alto indice di giovani inattivi. Intervista a Guido Spaccaforno, Dipartimento Europa Amesci per ENICBCMED.
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Di cosa si occupa la vostra organizzazione?
Amesci è un’associazione di promozione sociale di carattere giovanile che ha come missione fondante lo sviluppo di capitale umano attraverso l’empowerment delle giovani generazioni. Realizza, in tutta Italia e numerosi Paesi esteri, attività formative, progettuali e di networking che aiutano i giovani a sviluppare conoscenze, capacità e metacompetenze, promuovendo una generazione di cittadini che sappiano coniugare, nel loro agire, professionalità e responsabilità sociale.
Gli ambiti di intervento primari sono il Servizio Civile, la formazione (formale, non formale e informale) la mediazione territoriale e il networking tra istituzioni e comunità locali, la promozione culturale, le politiche di integrazione, la Protezione Civile, Io sviluppo dell’imprenditoria sociale, la mobilità internazionale e il lifelong learning. Tra le linee di azione più significative vanno menzionati i progetti di Servizio Civile che hanno interessato, dal 2002 al 2019, più di 23.000 giovani su oltre 3.600 sedi di attuazione distribuite in tutte le regioni d’Italia e in 16 Paesi esteri. L’associazione partecipa, inoltre, al programma sperimentale dei Corpi Civili di Pace. In ambito internazionale sono stati ideati e gestiti numerosi progetti finanziati dall’Unione Europea, attraverso programmi quali Gioventù in azione, Erasmus+, Europe for Citizens, ENI CBC MED, European Solidarity Corps.
Dal 2008 al 2018 Amesci ha ricevuto dall’Agenzia Nazionale per i Giovani l’affidamento della gestione dei Seminari di valutazione intermedia e Formazione all’arrivo per i giovani dei progetti di Servizio Volontario Europeo in Italia, nell’ambito dell’Azione 2 del programma comunitario Gioventù in Azione e poi Erasmus+. Nel 2010 ha lanciato la campagna Cittadini 2.0 che punta alla promozione di nuove forme di cittadinanza attiva dei giovani che sviluppa attività e servizi realizzati dai giovani per i giovani, in collaborazione con gli enti locali e le università. Nel 2015 si è costituito l'Amesci International Movement, federazione di carattere europeo che coinvolge 15 partner internazionali. Lo scopo del network è quello di promuovere iniziative all’interno di tre aree: competenze – Cittadinanza/Partecipazione – Imprenditorialità.
Quale è il ruolo di Amesci all’interno del progetto?
Sulla base dell'esperienza acquisita in circa 30 anni di mobilità educativa per i giovani e programmi di volontariato, il nostro intervento per il progetto RESMYLE si concentrerà su tre azioni principali: la creazione e l'implementazione di un training per formatori volto a trasferire le basi per l'organizzazione di workshop di formazione locali; coordinamento di 16 workshop di formazione internazionale e coordinamento di 24 missioni internazionali di eco-volontariato.
Quali pensi siano I punti di forza del progetto?
Il nostro progetto si basa su una partnership già ampiamente consolidata da precedenti iniziative di cooperazione transfrontaliera. Il gruppo di lavoro è quindi già coeso ed esperto nel campo di intervento. Siamo organizzazioni e organismi di 5 paesi: Tunisia, Libano, Giordania, Francia e Italia. I nostri obiettivi tracciano il percorso di un lavoro complesso ma ben strutturato in ogni fase. In questo modo, la nostra rete sarà sempre più rafforzata per incoraggiare l'inserimento lavorativo e l'integrazione sociale dei giovani nell'area del Mediterraneo, con particolare attenzione ai NEET (non in materia di istruzione, occupazione o formazione) e donne ".
Quale è la situazione dei NEET nel vostro Paese?
L’Italia è terra di record. Nel 2019, in Italia, l'incidenza dei giovani di 15-29 anni non occupati e non in formazione cala di 1,2 punti rispetto al 2018 e raggiunge il 22,2%: si tratta di 2 milioni di giovani. La quota di 'neet' è la più elevata tra i Paesi dell'Unione, di circa 10 punti superiore al valore medio Ue28 (12,5%) e decisamente distante dai valori degli altri grandi Paesi europei. Infatti in Europa siamo gli ultimi per i giovani lavoratori e i primi per i "neet", ovvero i giovani scoraggiati che non studiano e non lavorano.
La condizione di neet è più diffusa tra le donne (24,3% contro il 20,2% degli uomini) indipendentemente dal livello di istruzione posseduto.
Nel Mezzogiorno l'incidenza dei neet è più che doppia (33,0%) rispetto al Nord (14,5%) e molto più alta di quella rilevata al Centro (18,1%). Il divario territoriale nell'incidenza del fenomeno (18,5 punti tra Mezzogiorno e Nord) permane ampio indipendentemente dal livello di istruzione.
Tra gli stranieri i neet sono il 31,2% contro il 21,2% degli italiani, una differenza dovuta quasi esclusivamente alla componente femminile: sono il 40,6% tra le straniere e il 22,3% tra le italiane (tra gli uomini le quote sono 21,4% e 20,1% rispettivamente). Il divario di cittadinanza nella condizione di neet si riduce tra chi possiede un titolo di studio secondario superiore. Napoli si colloca al decimo posto su 107 province italiane per il più alto indice di giovani inattivi, con un'incidenza del 37,6% sulla popolazione giovanile cittadina.
Il 36,8% dei neet cerca attivamente un lavoro, il 31,1% fa parte delle forze di lavoro potenziali , mentre il restante 32,0% non cerca un impiego e non sarebbe disponibile a lavorare.
Questi ultimi, gli inattivi più lontani dal mercato del lavoro, sono più frequentemente neet con basso livello di istruzione.
Resmyle è un progetto il cui obiettivo è facilitare l'occupazione e l'integrazione sociale dei giovani del Mediterraneo attraverso lo sviluppo sostenibile.
Per saperne di più, visita la pagina ENICBCMED del progetto RESMYLE
Data pubblicazione: 07/08/2020
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