Tre anni fa ero ad Abano Terme presso uno dei centri giovanili, costituito come impresa culturale, più interessanti e promettenti d'Italia.

In queste immagini seminavamo un terreno su cui avrebbero preso vita iniziative culturali, artistiche, musicali. Un gesto simbolico e una speranza condivisa tra noi ospiti avventori e i tantissimi giovani volontari che avevano dato vita, con le loro idee e con le loro mani, a un centro che pulsava cultura e sensibilità sociale in ogni angolo dei suoi 500 mq. Uno spazio espressivo dedicato alla creatività, all'incontro, alla produzione, allo scambio, alla conoscenza, alla cucina. 

In poco più di tre anni di vita il gruppo di Khorakhanè ha realizzato tantissime iniziative, è stato riconosciuto buona pratica come modello di impresa culturale da Funder35, ha ospitato migliaia e migliaia di persone, prevalentemente giovani, centinaia di proposte musicali e artistiche volte alla sperimentazione e alla promozione culturale, decine di laboratori di autoproduzione e upcycling, opportunità formative per i giovani (Servizio Civile, SVE, stage di alternanza scuola-lavoro, tirocini universitari), numerose iniziative di inclusione sociale con migranti, persone con disabilità, famiglie e realtà della società civile. E' stato ed è, con nostro orgoglio, parte della straordinaria rete di associazioni giovanili che aderiscono ad AMESCI.

Un sogno diventato progetto che, in pochi anni, si è scontrato con le criticità del fare impresa. E chiude.
Vi invito a leggere la loro storia, dalle falcate entusiaste dei primi passi all'amarezza di una sfida che si è fatta difficile.

A queste ragazze e a questi ragazzi, che il 14 aprile hanno salutato in festa le migliaia di persone che hanno reso vivo il loro laboratorio, desidero fare un grandissimo in bocca al lupo per le sfide future alle quali sono sicuro stiano già lavorando.

Ad maiora ragazzi, semper!

Enrico Maria Borrelli
Presidente Amesci

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