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SVE: giovani europei a Napoli per il Seminario di valutazione intermedia organizzato da Amesci

Sono 33 i giovani, provenienti da 30 Paesi europei e impegnati in progetti di volontariato in Italia, che dal 13 al 16 giugno, parteciperanno al Mid Term Evaluation - Seminario di Valutazione Intermedia - organizzato da Amesci, su mandato dall’Agenzia Nazionale Giovani, presso l’Hotel “I Gigli” di Nola (Na).

Amesci | In agenda
#SaveTheDate - 13-16 giugno 2016
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Il Servizio Volontario Europeo (SVE) è un programma di volontariato internazionale finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ Key Action 1, il programma dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Ai giovani che vi prendono parte, il Servizio Volontario Europeo offre la possibilità di svolgere un’attività di volontariato nei Paesi dell’area geografica europea per un periodo che va dai 2 ai 12 mesi, adoperandosi in progetti presso organizzazioni no profit locali in vari settori che vanno dall’ambiente all’arte, dalla cultura alle attività sociali, dallo sport al tempo libero.

I temi sono così vari che ogni giovane può trovare un progetto di proprio interesse. Attraverso questa esperienza di apprendimento interculturale in un contesto non formale, che promuove l’integrazione sociale e la partecipazione attiva, i giovani volontari hanno l’opportunità di esprimere solidarietà verso gli altri e acquisire nuove competenze utili alla propria formazione personale.

Ai volontari vengono garantiti incontri di formazione alla partenza e all'arrivo nel Paese ospitante, una valutazione intermedia (MTE), della durata di 3 giorni per un totale di 22 ore di attività, e una finale.

In particolare, la valutazione intermedia  consente ai giovani d’identificare, attraverso dei passaggi strutturati, le potenzialità ed i limiti emersi durante l'esperienza SVE e di trovare da sé  le risorse e risposte adeguate al loro superamento.

L’analisi del processo di apprendimento che da questo vissuto si può ricavare su di sé e sulla cultura di accoglienza in termini di conoscenze e competenze, viene poi indirizzato verso un processo di riconoscimento di quelli che sono gli apprendimenti raggiunti e quindi i nuovi strumenti con cui si affrontano i cambiamenti indotti dall’esperienza di Servizio Volontario Europeo.

 

 

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