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Youth work e apprendimento non formale: il rapporto della Commissione Europea

Pubblicato dalla Commissione Europea il rapporto “Youth work and non-formal learning in Europe’s education landscape” una pubblicazione che descrive tutte le azioni messe in campo dall’Ue, negli ultimi 25 anni, a favore dei giovani.


Il rapporto segna un quarto di secolo di programmi UE a sostegno delle politiche giovanili nell’ambito dello Youth work e dell'apprendimento non formale nel panorama dell'istruzione in Europa, riflettendo le preoccupazioni per i 13,7 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni che non hanno un’occupazione e non sono inseriti in alcun programma d’istruzione o di formazione.

Il nucleo centrale di questa pubblicazione è nel dibattito su come l’animazione giovanile e l’apprendimento non formale possono contribuire all’istruzione in Europa, analizzando le politiche finora implementate, i possibili scenari futuri sulla base delle attuali esigenze dei giovani legate alla disoccupazione, in particolare nel contesto del programma Erasmus+.

Erasmus+, il nuovo programma dell’Ue per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, completamente, si legge dal rapporto, fornisce anche opportunità per gli educatori di acquisire competenze, metodi e gli strumenti necessari nella strategia di inclusione e attenzione ai temi più sensibili della società europea contemporanea: l'empowerment, promozione dell’inclusione, la cittadinanza attiva, la tolleranza e la migrazione.

Nei giorni scorso la Commissione Eu ha pubblicato il primo bilancio annuale del programma Erasmus+. Il Direttore Generale dell'Agenzia Nazionale per i Giovani, Giacomo D'Arrigo, ha commentato così la performance italiana: "Gli importanti risultati raggiunti dall'Italia fanno emergere un dato importante: la grande vitalità e voglia di mettersi in gioco delle nuove generazioni. Un numero sempre crescente di giovani è infatti consapevole di quanto le esperienze di mobilità e di educazione non formale ed informale siano fondamentali per rendersi sempre più spendibili nel mercato del lavoro. Accanto a questo – conclude D’Arrigo - emerge un altro dato importante: la partecipazione e l'inclusione sociale di giovani con minori opportunità, target da sempre di riferimento dell'Agenzia che diviene, oggi più che mai, prioritario, come lo testimoniano i numeri dichiarati oggi dalla Commissione Europea".

Leggi il Rapporto della Commissione Europea

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