La progettazione sociale è un insieme di azioni attraverso le quali si intende raggiungere una situazione di cambiamento utile per la “collettività” impiegando “al meglio” le risorse e mettendo in pratica strategie di tipo “concertativo” rispetto alla situazione di origine o di partenza, attraverso un budget limitato e un intervallo di tempo definito.
Dal punto di vista di chi progetta, formulare un progetto significa scegliere, ipotizzare rispetto al proprio pensiero, mettendo in collegamento una realtà del sé percepita oggi con una proiezione futura, tenendo conto di una dimensione passata.
Un progetto è una sfida. Portare avanti un progetto significa avere un’idea e metodo, mezzi, energie per realizzarla. Significa proiettarsi in avanti verso una situazione migliore. Si progetta ogni qual volta occorre immaginare o creare un nuovo intervento, gestire un problema, modificare o trasformare una situazione, orientare i processi lavorativi. Tecnicamente, una progettazione si compone di cicli di attività tra loro collegate e coerenti e circoscritte in un tempo definito e limitato tese a realizzare risultati, prodotti, servizi, cambiamenti sociali e/o culturali misurabili, anche dal punto di vista dell’impatto, nel contesto di riferimento, unici e di apprezzabile utilità per i beneficiari.
La progettazione è una pratica strutturata con precise metodologie varianti nei diversi campi, atta a rispondere a bisogni ben individuati nell’ambito di un’attività non ripetitiva; si progetta per esigenze personali e professionali, per esigenze aziendali, per esigenze “sociali”.
Amesci, attraverso la Campagna Cittadini 2.0, promuove corsi di progettazione sociale allo scopo di stimolare l’attivazione dei giovani, delle loro organizzazioni e del territorio al fine di:
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chiarire gli obiettivi e il ruolo dei giovani e delle associazioni giovanili nelle logiche progettuali;
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fornire gli strumenti base utili nelle attività connesse alle progettazione sociale;
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produrre idee progettuali.
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