Sono 32.539 gli operatori volontari complessivamente impegnati in progetti di Servizio Civile Universale. Di questi, 32.006 giovani (pari al 98,36%) su 12.506 sedi sono tornati o torneranno a breve in servizio attivo. Questi alcuni dei dati contenuti nell’ultimo report pubblicato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
L’istantanea, aggiornata al 15 ottobre, arriva al margine della nuova circolare del Capo Dipartimento – clicca qui per leggerla – che, diffusa il 14 ottobre scorso, proroga le indicazioni operative contenute già nella Circolare del 31 luglio, fornendo ulteriori chiarimenti. La Circolare, si ricorda, arriva a seguito del DPCM del 18 ottobre e alla luce del provvedimento adottato nella Delibera del Consiglio dei Ministri del 7 ottobre scorso, nel quale si sancisce la proroga dello stato d’emergenza al 31 gennaio 2021.
Nel report del Dipartimento si evidenzia che, a partire dalla sospensione generalizzata del 31 marzo – la quale non ha mai fermato l’attività di circa 3.200 volontari, sono solo 116 (pari al 0,4% del totale) i giovani in stato di temporanea interruzione del proprio servizio a causa del persistere di condizioni per cui non è possibile proseguire le attività progettuali.
Sono invece 98 gli operatori volontari che hanno dovuto cessare il proprio servizio in Italia a causa dell’interruzione definitiva dei progetti sulle 35 sedi presso cui erano impegnati.
Il Dipartimento, fin dalla prima circolare, ha sensibilizzato gli Enti sulla necessità di un’intensa attività di prevenzione rispetto all’emergenza e di un costante monitoraggio dello stato di salute degli operatori volontari, con il duplice obiettivo di tutelare i giovani e di ridurre la diffusione del contagio. In caso di quarantena o isolamento disposti dalle autorità sanitarie, il Dipartimento ha previsto la concessione di giorni di “malattia straordinaria”. Al 15 ottobre sono state rilevate dagli Enti e segnalate al Dipartimento, 239 richieste di “malattia straordinaria” rilevate dagli Enti e comunicate al Dipartimento.
Ritornando alle riattivazioni, il Dipartimento indica che sono 24.641 gli operatori volontari attualmente in servizio che svolgono le attività così come erano essenzialmente previste nei progetti originari, mentre 7.365 sono i giovani impegnati in progetti che hanno subito una rimodulazione per la ripresa delle attività.
Rispetto alle “altre sedi” individuate per l’attuazione delle attività, al 15 ottobre sono 1.304 sedi intercettate (il mese scorso erano 1.480) che vedono coinvolti 4.082 volontari (4.510 un mese fa). Di questi, 1.523 sono impiegati in 483 sedi di organizzazioni, enti e associazioni del servizio civile universale.
Per quanto concerne gli accordi di gemellaggio, il Dipartimento segnala che sono 221 gli accordi stipulati da parte di 49 enti.
Ultimo aspetto analizzato nel report, invece, interessa i volontari impiegati in progetti all’estero e i Corpi Civili di Pace. Sono 510 gli operatori volontari impiegati in progetti all’estero, tra cui 6 volontari dei Corpi Civili di Pace. Di questi, 468 svolgono servizio attivo – di cui 166 nei paesi esteri di destinazione e 302 in Italia (di questi 26 in progetti rimodulati) – mentre per 42 i progetti risultano temporaneamente interrotti.
Nell’ultimo mese alcuni Enti hanno comunicato al Dipartimento la decisione di interrompere definitivamente alcuni progetti o sedi di progetto, cercando – ove possibile – una ricollocazione dei volontari su altre sedi all’estero o in Italia con il consenso degli operatori volontari. Nei casi in cui ciò non è stato possibile i volontari si sono congedati. Inoltre, in diversi casi, sono stati i volontari a comunicare la loro rinuncia al proseguimento del servizio civile. In vista di ciò, il Dipartimento segna che sono 17 i progetti per i quali gli Enti hanno richiesto l’interruzione definitiva per un numero di volontari pari a 108.
Il Dipartimento continuerà a monitorare l’andamento dei progetti di servizio civile sulla base degli scenari che si andranno a delineare nei prossimi mesi. Resta inteso che, anche considerata l’evoluzione in atto dell’emergenza da coronavirus, il Dipartimento valuterà, coinvolgendo come di consueto tutti i soggetti del sistema Servizio civile universale, la reintroduzione di nuove misure che saranno prontamente assunte e comunicate.