Il 16 aprile scorso la maggior parte dei progetti di servizio civile, che erano stati sospesi nella fase più acuta dell’emergenza Covid-19, sono stati riattivati per contribuire a fronteggiare la complessa situazione che il nostro Paese sta vivendo.
Dopo settimane in cui oltre 3.200 operatori volontari avevano continuato comunque ad essere impegnati accanto alle comunità, sono diventati 23.575 i giovani tornati (o che torneranno a breve) in servizio attivo: il 76% del totale.
13.044 (il 55%) riprendono le proprie attività sospese così come erano essenzialmente previste nei progetti originari, mentre 10.531 (il 45%) sono impegnati in progetti che hanno subito una rimodulazione rispetto alle modalità individuate per la ripresa delle attività:
- 2.723 sedi di attuazione progetto hanno ripreso in modalità “sul campo”, impiegando 7.523 volontari;
- 4.033 sedi in modalità “da remoto” per 9.680 volontari;
- 2.167 sedi in modalità “mista” per 6.372 volontari.
Il Dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale ha pubblicato un report che fotografa la situazione al 16 aprile 2020, con dati di dettaglio sulle sedi di attuazione progetto di nuovo attive, sulle procedure individuate dagli enti per proseguire le attività, sulle modalità adottate, sulle tipologie di intervento scelte per rendere ancora più significativa l’azione sui territori.
L’analisi dei dati si concentra anche sulle risposte arrivate dai singoli contesti regionali e su quanto avvenuto per i progetti all’estero e i Corpi civili di pace, che vedono molti giovani volontari comunque in servizio nonostante il loro rientro in Italia.