Ieri siamo stati a Barbiana, con quasi 50 volontarie e volontari, di cui 17 in Servizio Civile con Amesci. E’ la prima volta in assoluto che viene organizzata questa uscita per i volontari del Veneto. La visita rientra tra le iniziative realizzate grazie al fondo regionale per la promozione e formazione del Servizio Civile e promosse da CSEV, il Coordinamento Enti e Volontari Servizio Civile del Veneto (www.csev.it).ù
Siamo stati nei luoghi in cui don Lorenzo Milani e i suoi allievi hanno sperimentato quel piccolo e rivoluzionario miracolo pedagogico, improntato all’inclusione culturale e al riscatto dei più emarginati, degli ultimi tra gli ultimi. In quell’aula, in quel laboratorio, sotto quella pergola, sono stati scritti pezzi di storia, come la lettera in risposta ai cappellani militari, “L’obbedienza non è più una virtù”, che ogni volontaria e ogni volontario in Servizio Civile conosce e approfondisce durante la formazione generale, e che nel 1965 ha segnato un punto di svolta nel lungo percorso che ha portato al riconoscimento dell’Obiezione di Coscienza al servizio militare.
Le volontarie e i volontari presenti hanno camminato in quei luoghi, percorrendo il “Sentiero della Costituzione” che si inerpica per tre chilometri di strada sterrata fino al minuscolo abitato di Barbiana, sentendo nelle gambe la stessa fatica che tante volte don Milani e i suoi studenti hanno affrontato per salire e scendere dal monte Giovi.
Abbiamo incontrato Annalisa Menzi, volontaria della Fondazione don Milani, Edoardo Martinelli, ex allievo del Priore, e Giancarlo Carotti, uno dei primi sei studenti della scuola di Barbiana.
Ascoltare la testimonianza diretta dei protagonisti di quel laboratorio di cambiamento è stato formativo ed emozionante, un arricchimento che da un senso in più all’impegno etico delle tante e dei tanti giovani che ogni anno, con la loro candidatura al Servizio Civile, dicono – parafrasando un motto di don Milani e dei suoi allievi – “I care”: a me importa, mi sta a cuore, nel senso di “mi schiero” dalla parte della socialità, dell’inclusione, della solidarietà, della nonviolenza.
Quest’anno è la prima volta in assoluto che viene organizzata questa uscita per i volontari del Veneto.
Attraverso il Servizio Civile, e grazie anche ad iniziative come questa, teniamo viva la memoria e pratichiamo concretamente la cittadinanza attiva, fondamento di ogni società che voglia definirsi pronta alle complesse sfide del presente, e del futuro.