Con la progettazione di quest’anno, sono stati presentati progetti per un totale di 86 nuovi volontari, che entreranno in Servizio dopo le dovute valutazioni del Dipartimento e dell’Ufficio Regionale, nell’inverno 2018. Tra questi giovani 31 presteranno servizio presso Enti già accreditati nel 2016 e, quasi altrettanti, ovvero 30 giovani, presso 5 Enti cosiddetti “dormienti”: si tratta di soggetti accreditati da anni, che per i più disparati motivi avevano abbandonato la progettazione del Servizio Civile e che quest’anno hanno deciso di rimettersi in gioco per partecipare alle sfide poste dall’auspicata “universalità” di questo strumento di cittadinanza attiva. Infine, altri 25 volontari saranno impegnati in attività proposte da 9 Enti di nuovo accreditamento, che si affacciano per la prima volta al mondo del Servizio Civile.
C’è da dire che i giovani coinvolti avrebbero potuto essere anche molti di più, se il blocco degli accreditamenti non avesse impedito ad ulteriori enti di presentare i propri progetti.
Le province coinvolte quest’anno sono 6 (Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza), e gli ambiti di intervento saranno l’Assistenza (anziani, minori, disabili, immigrati e persone in condizione di disagio) con 19 volontari, la Protezione civile con 2 volontari, la Valorizzazione del Patrimonio culturale con 22 volontari, e l’Educazione e promozione culturale con 43 volontari.
Se verranno confermati tutti i progetti presentati, l’impegno di squadra che è stato fatto da Amesci con tanti Enti locali e privati non profit del Veneto si tradurrà con una maggiore destinazione di risorse economiche, circa 500.000 €, che dallo Stato verranno trasferite direttamente ai giovani attivi sui territori, mettendoli nelle condizioni di formarsi, crescere, acquisire competenze ed autonomia, mettersi in gioco attraverso un impegno civile che dura 12 mesi e coinvolge tutta la comunità.