In vista dell’esame da parte del Consiglio dei Ministri dello schema di decreto legislativo che istituisce e attua il Servizio Civile Universale, licenziato lo scorso 21 dicembre dalle Camere, la RNVSC e il FNSC esprimono preoccupazione per la scarsa attenzione prestata all’unica istanza avanzata da tantissimi giovani di ridurre a 20 ore l’impegno orario settimanale richiesto ai volontari, al fine di conciliare questa esperienza con i percorsi di istruzione e la ricerca del lavoro.
L’attuale organizzazione del servizio civile prevede un impegno orario che va da un minimo di 30 ad un massimo di 36 ore settimanali, distribuite su almeno 5 e massimo 6 giorni a settimana. Il rimborso spese mensile, qualunque sia l’orario di servizio, è sempre pari a 433,8€. Invariato dal 2001. “E’ pur vero che per crescere e per formarsi un giovane ha bisogno di esperienze e di tempo, ma il Servizio Civile occupa attualmente quasi due terzi della giornata di un volontario, considerato che la stragrande maggioranza di loro non ha la fortuna di svolgerlo vicino casa. Mentre in un terzo della giornata il giovane deve studiare, frequentare corsi, lavorare, preoccuparsi della propria vita e del proprio futuro”.
“Chiediamo quindi al Governo di approvare una riforma del servizio civile che, senza intaccarne le finalità e l’efficacia, sia più rispondente alle esigenze di vita dei giovani. Siamo infatti convinti che contenere l’impegno giornaliero dei giovani nell’arco temporale di una mezza giornata (corrispondenti a 20 ore settimanali), sia non soltanto una soluzione immediatamente applicabile, ma persino utile a rafforzare il rapporto tra enti e volontari, su cui l’intero sistema si fonda e si sostiene” concludono la Rappresentanza Nazionale dei Volontari ed il Forum Servizio Civile.